Alcuni appartenenti alla borghesia milanese offrono alle organizzazioni operaie l’opportunità di associarsi e di partecipare insieme in una realtà mutualistica. L’idea è quella di promuovere una società che gestisca le farmacie aperte al pubblico, con lo scopo di svolgere una funzione di calmiere in relazione al prezzo dei farmaci e con l’obiettivo di riconoscere ai soci una restituzione, sotto forma di ristorno, di somme proporzionali agli acquisti effettuati. L’ostilità dei farmacisti titolari porta all’apertura di una causa civile.
1910
Milano è in forte crescita, ha il titolo di “capitale morale di Italia” e mostra tutta la sua capacità di “realizzare”. Nel 1906, anno della prima esposizione internazionale (oggi EXPO), la cooperativa farmaceutica riceve il “diploma di onore”.
Nel 1908 viene pubblicata la prima edizione dell’Enciclopedia Medicamenta. Le farmacie in funzione sono tutte ubicate nel centro di Milano: Duomo, Olmetto, Manzoni, Pontaccio, San Giovanni sul Muro, Canonica, Vercelli, Montello. La società ha anche un laboratorio centralizzato con gabinetto di analisi.
Nel maggio 1923 viene inaugurata la nona farmacia in corso Buenos Aires, la Lima.
Nel 1915 scoppia la guerra e molti del personale della cooperativa farmaceutica vengono chiamati alle armi. Effetto della guerra è l’inflazione: i prezzi aumentano, si erodono gli stipendi, le pensioni e i risparmi.
1919
1929
L’Italia è nel caos. Anche nella Cooperativa Farmaceutica regna un disordine amministrativo.
Nel 1922 viene acquistata la farmacia Colombo, in Porta Genova.
Nel 1925 vengono aperte due nuove farmacie, in piazza Sempione e in corso di Porta Vittoria e nel 1927 l’ultima, in via Lamarmora. L’originaria modesta officina farmaceutica della società si trasforma in due laboratori: uno chimico sperimentale e altro galenico.
La Cooperativa farmaceutica partecipa con costanza con un apposito stand alla Fiera Campionaria di Milano dove espone i suoi prodotti.
Nel 1925 nasce il Dopolavoro della Società, con due Sezioni: la Filodrammatica e la Filarmonica.
Il fascismo celebra il proprio trionfo, l’opposizione si spegne.
I primi anni del nuovo decennio sono difficili per la Cooperativa Farmaceutica.
Aumenta il numero dei disoccupati e i risultati di bilancio evidenziano un andamento in flessione.
La presidenza della Cooperativa Farmaceutica viene assunta nel 1934 da un convinto fascista, che deve al Partito la sua elezione. Si presenta come un decisionista, ma si rivela essere soprattutto un uomo abile, non nell’affrontare i problemi ma nel rinviarli. Il ciclo si chiuderà ingloriosamente nel 1941 con il commissariamento della cooperativa farmaceutica.
1939
1960
La vita della Cooperativa Farmaceutica prosegue fra difficoltà di ogni genere.
Nel 1943 lo stabile di via Passione, sede della Direzione, dei magazzini e del laboratorio è colpito da bombe incendiarie. Merci e attrezzature vanno completamente perdute.
L’Italia è diventata una Repubblica, ha perso le Colonie e alcune terre da sempre italiane come l’Istria.
I bilanci degli anni cinquanta si chiudono tutti in positivo.
Le assemblee sono tranquille e “Medicamenta” arriva alla sua quinta edizione con ottimi risultati di vendita.
Negli anni del boom economico, la Cooperativa Farmaceutica inizia un periodo tormentato e difficile. L’attività del laboratorio costituisce un’inarrestabile fonte di perdite. A seguito di un’ispezione ministeriale, un decreto del Ministero del Lavoro del 7.12.1965 revoca Amministratori e Sindaci della società e nomina in loro vece un Commissario.
I bilanci degli esercizi commissariati si chiudono con risultati non molto differenti da quelli degli anni precedenti, anzi con qualche peggioramento. Il problema del laboratorio rimane irrisolto.
Il 14.03.1969 la sentenza del Consiglio di Stato che annulla il decreto ministeriale per illegittimità, in accoglimento del ricorso presentato dagli Amministratori e dai Sindaci estromessi.
1969
1988
Negli anni settanta la Cooperativa Farmaceutica acquisisce la licenza per la produzione di Thiola, Thiosol e Coladren.
L’antico laboratorio installato nei seminterrati della sede sociale di Via Passione viene sostituito con un nuovo stabilimento a Cerro Maggiore.
Per la continuazione dell’attività di cofa oltre il traguardo del secolo, secondo il primo statuto, era prevista la necessaria presenza all’assemblea di almeno di due terzi del corpo sociale.
Traguardo non facile, poiché ci sono i soci, che avevano venduto illegittimamente e a prezzi iperbolici le quote in loro possesso e vedono nello scioglimento della Cooperativa Farmaceutica la definitiva acquisizione di un illecito guadagno.
Il quorum viene raggiunto grazie alla capacità organizzativa della Direttrice Dottoressa Emilia Massari e la maggioranza dei votanti si esprime per prolungare di un altro secolo la vita della Cooperativa.
Medico chirurgo, docente di anatomia all'Università Statale di Milano, specialista in medicina legale,
per oltre trent'anni Presidente del CdA, guida con totale dedizione le sorti della Cooperativa Farmaceutica. Grazie alla sua straordinaria capacità di governo e caparbia determinazione, la situazione particolarmente difficile della Cooperativa Farmaceutica (1984), viene, in breve volgere d'anni, risanata e stabilizzata. La struttura aziendale viene ridisegnata, si procede alla cessione dello stabilimento, alla chiusura del magazzino centrale, alla completa reimpostazione dell’area amministrativa. Nel 1995 il programma di risanamento è portato a termine. I debiti verso le banche che erano giunti a 26 miliardi delle vecchie lire vengono azzerati. Nel ventennio 1985-2015 vi è una costante crescita del fatturato e un’attenta gestione del patrimonio immobiliare che viene ulteriormente accresciuto.
2015
OGGI
Il 2019 coincide con il rinnovamento identitario e la digitalizzazione della Cooperativa. L’effigie viene evoluta per creare un logo autorevole e moderno. Stemma e carattere vengono semplificati e rifiniti in ottica di memorabilità e leggibilità. Le farmacie interpretano uno stile contemporaneo e al passo coi tempi.
Cooperativa Farmaceutica è particolarmente attenta al sociale e desidera dare il proprio contributo. Sosteniamo Fondazione Rava ad aiutare i bambini più bisognosi di Haiti. Sosteniamo Francis Today a favorire l’inserimento sociale, attraverso il lavoro, delle persone svantaggiate.
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